UFO e fenomeni Paranormali

Realtà o fantasie?

Sommario

Introduzione

Reazioni alle verifiche del CICAP

Preghiera e meditazione contro le malattie

Praña, Qi, Ki, Bioenergie

E il CICAP non sbaglia mai?

Casi inspiegabili

E se i membri del CICAP fossero gli uomini in nero?

Ma la mia posizione è davvero neutrale ed equilibrata?

Per finire (per ora) un piccolo esperimento

Introduzione

Nonostante il titolo di questa pagina faccia riferimento sia agli UFO che ai fenomeni paranormali, sarà il secondo dei due quello ad essere maggiormente trattato. Questo a causa del fatto che è ad esso che mi sono principalmente interessato. Comunque i principi di cui intendo discorrere si possono applicare, almeno in parte, ad entrambe le tipologie di fenomeni. Comunque, per quanta riguarda gli Ufo, ecco qualche link: BEGINNING UFO, Centro Ufologico Marsicano, CISU Homepage UFO SCIENTIFICAMENTE (che affronta l'argomento con un atteggiamento scettico).

Per chiarire la mia posizione su questi punti riporto di seguito la lettera con la quale mi ero presentato alla mailing list del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale). Come si può intuire dalla sigla si tratta di un gruppo di persone che, senza fini di lucro, si occupa di verificare in modo rigorosamente scientifico, razionale e obiettivo, la veridicità dei fenomeni paranormali. I suoi componenti si dichiarano scettici ma non a priori, ovvero si dicono disponibili ad accettare di essersi sbagliati se viene loro dimostrato, in modo corretto ed inequivocabile, l'esistenza del paranormale. L'obiettivo primario di questo comitato è quello di contrastare un'ulteriore diffusione della cultura dell'irrazionalità promossa invece da diverse fonti d'informazione (TV, riviste, giornali, radio). In questi casi infatti i fenomeni paranormali vengono presentati in modo acritico pensando soprattutto agli effetti positivi sull'audience e sul sensazionalismo, più che a una loro puntigliosa verifica reale. La loro azione è quindi volta a mettere in luce le possibilità di frodi legate al paranormale e ad informare il pubblico sui metodi per applicare rigorose verifiche.

Mi riconosco pienamente in questa posizione. Però mi sembra che a volte anche i componenti del CICAP non si siano comportati in modo completamente razionale e abbiano mostrato, magari inconsapevolmente, un certo scetticismo aprioristico. Come per tutti gli altri uomini anche il loro cervello è fatto di razionalità ma anche d'impulsi istintivi non sempre dominabili (quando serve) o avvertibili consapevolmente. Certamente in questo sono parzialmente giustificati dal fatto di aver trovato spiegazioni tutt'altro che paranormali ai fenomeni su cui hanno potuto compiere le opportune verifiche, e mai una prova sicura a favore. Ma su tutto questo ci torneremo in un prossimo paragrafo.

Personalmente sarei molto felice che venisse trovata una prova su certi fenomeni così detti paranormali (pranoterapia, chiaroveggenza, viaggi fuori dal corpo, telepatia, telecinesi ecc.), ma non per questo intendo accontentarmi di verifiche parziali o di fantasie. Sulla situazione di certi programmi sono pienamente solidale al CICAP. Un esempio per tutti è "Misteri" (di cui potete trovare più informazioni su "Misteri"). A me risulta particolarmente noiosa la mania di protagonismo della conduttrice che interrompe chi sta raccontando qualcosa di interessante per sovrapporre le sue superflue delucidazioni o per chiedere ulteriori chiarimenti su alcune affermazioni che, tranne lei (se non lo fa di scuola), hanno capito tutti. Inoltre traspare chiaramente la ricerca di emozioni forti e coinvolgenti (almeno una volta lo ha detto anche esplicitamente), senza che venga data sufficiente importanza agli eventuali effetti negativi (truffe, abbandono di cure realmente efficaci ecc.) che va ad alimentare. Infatti alle posizioni critiche viene lasciato uno spazio decisamente inferiore. Si potrebbe obiettare che ci sono stati programmi (ad esempio Quark) che analogamente hanno fatto anche peggio non invitando ad esprimersi anche i sostenitori del paranormale. Ma a parte la natura del programma in se non adatta ad un dibattito aperto (ok ok, potevano però fare, forse, un'altra trasmissione a parte con oppositori), resta comunque il fatto che sono più numerose le trasmissioni che direttamente o indirettamente pubblicizzano fenomeni paranormali o tecniche scientificamente non provate.

 

La mia lettera di presentazione al CICAP (con piccole correzioni e integrazioni)

Ciao a tutti, mi presento.

Mi chiamo Toni Greco, ho 34 anni, mi sono laureato in ingegneria elettronica a Bologna, insegno sistemi nel corso d'informatica all'ITIS di Cesena. Di tanto in tanto scrivo qualche articolo sulla programmazione dei computer. Oltre al mio lavoro le mie principali passioni spaziano da mia moglie, alla scienza, ai viaggi, alle arti marziali, ai fumetti. Sono di indole curiosa e per questo seguo avidamente Super Quark, leggo riviste scientifiche e ogni tanto mi interesso ai fenomeni così detti "paranormali".

In merito a questi casi la mia posizione attuale è che non so se esistono effettivamente. Quindi credo che un approccio serio consista, di volta in volta, nel verificare in modo scientifico se il fenomeno in esame è reale e se non si tratta di un trucco.

Quindi, in caso affermativo, cioè se il fenomeno esiste realmente, procedere nella ricerca per trovare una spiegazione scientifica (come è accaduto per le presunte capacità telepatiche degli elefanti). Il tutto avendo un sincero comportamento amichevole e non indisponente verso l'eventuale persona soggetta alle prove. Questo per due motivi: prima di tutto per il rispetto che ognuno merita, secondo perché poi questi non si sottragga a verifiche più approfondite con la scusa che è stato trattato male o deriso, o che influssi negativi abbiano impedito lo svolgersi della prova (inoltre, se esistessero realmente dei poteri psichici, un ambiente negativo potrebbe forse suscitare fenomeni emotivi in grado di inibire capacità non perfettamente sotto controllo del soggetto in esame).

Qualora, nonostante le approfondite verifiche, non si scopra una spiegazione vedo almeno tre possibilità:

Personalmente sono piuttosto scettico rispetto al terzo caso, mentre sono propenso a pensare che il primo è quello più frequente.

Riguardo al secondo punto direi che comunque non abbiamo la consapevolezza delle cause prime anche rispetto a fenomeni ormai da tempo considerati normali. Piuttosto mi sembra che la nostra natura ci porti a concepire modelli dal comportamento analogo ai sistemi che si stanno studiando, ma in qualche modo associabili alle nostre esperienze cognitive fondamentali o precedentemente acquisite. Il risultato e' un metodo molto utile e potente per descrivere come si comporta un sistema, comprenderne le sue relazioni ecc., ma che non risponde al motivo originale del perché sia cosi' la realtà accertata. Si può obbiettare che la scienza, evolvendo, trova sempre nuove spiegazioni ed entra maggiormente in profondità nei fenomeni. Ma il metodo resta sempre quello del modello (in un certo senso, indiretto) e quindi non consente di raggiungere il perché originale. Questo in quanto ogni nuova spiegazione, che vada in questa direzione, crea sempre almeno un nuovo aspetto da spiegare e non mi sembra possa fare diversamente.

Però potrei sbagliarmi (sono disponibile ad accettare, se mi è dimostrato, che le cose di cui sono sicuro oggi si rivelino errate, in un altro contesto o anche in toto, domani). Oppure non è detto che un giorno non troveremo una tecnica migliore o dei modelli definitivi.

Mi rendo ora conto che per una presentazione mi sono forse dilungato un po' troppo e quindi, per ora, mi fermo qui.

Ciao :-)

Toni Greco

Ulteriori precisazioni

Potrebbe anche essere che non esiste un perché originale, o che non abbia senso cercarlo perché, per sua stessa natura, infinitamente inafferrabile. Chissà.

Mi trovo abbastanza concorde con un'affermazione che ho letto su di un fumetto (non ricordo più quale, ma era di casa Bonelli: Martin Mystére o Dylan Dog o Nathan Never) nel quale più o meno si diceva:

"Se i fenomeni paranormali esistono allora è normale che esistano e quindi sono normali e non paranormali".

Un altro sito scettico molto interessante è quello del bravo e poliedrico Massimo Polidoro, decisamente da non perdere.

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Reazioni alle verifiche del CICAP

È interessante considerare alcune delle reazioni dei sostenitori del paranormale e affini di fronte ai metodi, proposti dai componenti del CICAP, per verificare in modo obiettivo questi fenomeni. Le informazioni che riporto di seguito le ho apprese ad un convegno dello stesso CICAP tenutosi a Forlì.

Un prova interessante è stata fatta a riguardo dei nodi di Hartman. Brevemente si tratterebbe di una rete magnetica ai cui incroci (nodi) si verificherebbero degli effetti negativi per la nostra salute. Da qui nascerebbe poi l'importanza di riuscire a localizzarli in modo da posizionare, ad esempio, il letto in modo tale da non dormirci sopra. Inoltre la larghezza di queste maglie (non ricordo bene tale misura) sarebbe troppo stretta e quindi diventerebbe impossibile che qualche parte del corpo disteso non ci finisca sopra. Come rimedio a questo inconveniente sono stati allora prodotti dei tappetini in grado di schermare i nodi. La verifica effettuata dal CICAP è consistita nel fare eseguire una rilevazione dei nodi, entro un ampia sala, da parte di un esperto. Questi utilizzava una tecnica simile al rabdomante. Rilevati i nodi sono poi stati coperti con i suddetti tappetini e quindi l'esperto ha ripetuto la rilevazione per mostrare l'efficacia della loro schermatura. A questo punto il team del CICAP ha proposto di coprire nodi con un coperchio non schermante, ma togliendo alcuni tappetini senza che l'operatore potesse vedere quali e quindi verificare se era in grado di distinguere i nodi schermati da quelli che non lo erano. L'esperto si è rifiutato di eseguire la prova ritenendola non valida per il semplice motivo che i nodi in realtà si spostano.

Se così fosse verrebbe allora da chiedersi perché preoccuparsi tanto di localizzarli visto che si spostano, e perché un elemento così importante non è stato messo in evidenza prima. Chiaramente l'esperto potrebbe poi ribattere che conviene localizzarli per determinare che so, un posizionamento medio, in modo comunque da minimizzarne gli effetti. Inoltre potrebbe aggiungere che sul momento non aveva pensato al fatto degli spostamenti in quanto per lui è un argomento ovvio, e che anche le diverse pubblicazioni non lo riportano (o lo fanno di rado?) per lo stesso motivo o perché di secondaria importanza.

Per le verificare comunque le sue abilità basterebbe allora fare un altro tipo di prova: fargli individuare un nodo, quindi coprirlo subito con un coperchio sotto il quale potrebbe esserci oppure no un tappetino schermante e sentire cosa dice. Bisognerebbe poi ripetere la prova con altri nodi e altri coperchi e vedere quante volte indovina se la schermatura c'è oppure no.

Non so se il CICAP ha compiuto questa prova. Ma so di altri casi in cui l'esperto di turno aveva fallito la prova e aveva giustificato tale esito con una spiegazione che perlomeno definirei sospetta, o comunque non completamente convincente, e quindi meritevole di ulteriore verifiche. Purtroppo però non si era sottoposto ad ulteriori accertamenti dicendo che non poteva combattere contro chi non vuole credere per partito preso, oppure che non poteva continuare in un ambiente così negativo ecc. Se si ha una prova vera di un fenomeno reale in grado eventualmente di rivoluzionare precedenti ipotesi scientifiche, non ci si deve arrendere a delle legittime verifiche, neppure nel caso di atteggiamenti un po' ostili da parte di chi verifica: sarebbe un evento troppo importante per arrendersi così facilmente. La stessa cosa avviene anche nello stesso ambiente scientifico in presenza di una possibile nuova scoperta. Contro eventuali derisioni durante la prova o atteggiamenti troppo ostili è sufficiente portarsi dei testimoni e/o riprendere gli esperimenti con una telecamera.

Quando si verificano atteggiamenti di questo tipo e il sostenitore del fenomeno da provare inizia un po' troppo ad arrampicarsi sugli specchi divento molto scettico e diffidente. Occorre essere seri e rigorosi.

Ma vediamo qualche altro spunto. Alcuni sostenitori del paranormale si rifanno alla teoria generalizzata dei sistemi e dicono: visto che ogni evento dipende da altri eventi, a volte anche piuttosto originali, allora può essere lo stesso anche per i fenomeni paranormali, l'astrologia ecc. E magari riportano il famoso esempio del battito d'ali di una farfalla che fa scatenare un uragano dall'altra parte del pianeta. A parte il fatto che quest'ultimo mi sembra più che altro un esempio per spiegare un concetto, che non un fatto possibile o anche solo lontanamente probabile, c'è un certo vizio di forma in questo ragionamento. L'ipotesi iniziale comunque non implica che, ogni volta, ad un evento io possa associare una qualunque causa scelta arbitrariamente. Infatti il loro discorso non dimostra che se oggi sto bene dipende da come sono allineati i pianeti, come non dimostra che dipende dal fatto che giù in strada ad un passante è caduto il cappello. Immagino già che qualcuno obietterebbe dicendo: chi ci dice che non dipenda anche da questo? Direi che per accettare un tale legame così insolito ci vogliono prima delle prove. Potrebbe ribattere che anche per affermare che non è vero ci vogliono delle prove. Certo, ma visto, come già detto, che non sono mai stati verificati riscontri di questo tipo, non avrò certo una prova assoluta di quanto affermo e quindi dovendo scegliere a quale delle due contrapposte idee affidare la mia vita e la mia salute, non avendo altri elementi, preferisco quella più scettica.

Altri rimproverano gli scettici di togliere loro la fantasia, la speranza, effetti placebo che il medico non sa più dare ma che a volte sono l'unico rimedio possibile. Sinteticamente direi che posso fantasticare anche se baso le cose importanti della vita su fatti concreti. Poi per il resto posso fare i voli di fantasia che voglio (io, tra l'altro, leggo molti fumetti) ed inoltre la stessa realtà è spesso molto emozionante. Il problema dell'effetto placebo è che se faccio ricorso a persone che usano, anche se in vario modo, solo questa tecnica, poi rischio invece di non usare cure più reali e che magari, al contrario del placebo, possono salvarmi la vita. Quindi bisogna verificare bene di volta in volta.

È stato anche molto interessante l'incontro tra un Prete del telefono Arcobaleno (per aiutare chi è truffato dai maghi), il Mago Divino Otelma (tutto vestito come un Papa e con le dita riccamente adornate da anelli) e Massimo Polidoro (del CICAP). Polidoro insisteva di essere disponibilissimo a verificare i poteri di Otelma che a sua volta rispondeva che le sue capacità non sono verificabili dalla scienza. Allora Polidoro ribatteva, giustamente, che le previsioni del futuro, di cui il mago sarebbe un esperto, sono ovviamente verificabilissime. Otelma, non sapendo come controbattere in modo obiettivo sviava allora il discorso chiedendo a Polidoro di dimostrare scientificamente, se poteva, gli argomenti della fede Cristiana. Ma, ovviamente, questi si che sono aspetti (come ad esempio l'esistenza di Dio) che non si possono verificare, al contrario delle previsioni del futuro. Ed infatti Polidoro provava a ribadire che il CICAP non si occupa di fede, a meno che questa non sfoci in manifestazioni fisiche e verificabili. A questo punto Otelma non aveva più argomentazioni per contrastare Polidoro e quindi si limitava a ripetere le stesse frasi alle quali aveva già avuto le dovute risposte.

Comunque resta sacrosanto il fatto che chiunque ha il diritto di continuare a pensarla come vuole. Il dibattito però ci aiuta tutti.

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Preghiera e meditazione contro le malattie

Su questo argomento è apparso un interessante articolo sul terzo numero della rivista scientifica Newton dal titolo molto esplicativo: "Una preghiera al giorno …".

Nella prima parte vengono riportati i risultati delle ricerche compiute da diversi studiosi di importanti università. Si parla quindi degli effetti di preghiere e meditazione sull'innalzamento della soglia del dolore e sull'accrescimento dei benefici delle tradizionali cure farmacologiche. I risultati statistici riportati degli esperimenti effettuati appaiono, ad un primo sguardo, piuttosto convincenti. Inoltre l'autore dell'articolo riporta anche gli esiti di alcuni studi sugli effetti di queste pratiche su alcuni parametri fisiologici, utilizzati poi come dimostrazione del collegamento tra mente e corpo, e i relativi risvolti terapeutici. Tra questi fenomeni elenca la riduzione del metabolismo, la diminuzione del ritmo respiratorio e il calo della frequenza celebrale. Per alcuni si tratta di risultati che, forse, vanno nella direzione opposta a quella che normalmente ci si dovrebbe aspettare in attività di questo genere.

Nella seconda parte dell'articolo un docente dell'Università La Sapienza di Roma da voce a quella parte del mondo scientifico che invece si dichiara scettico nel confronto di queste teorie. L'intervento in se mi sembra ben ponderato e si appoggia su rigorose argomentazioni scientifiche. Prima di tutto sono stati riscontrati degli errori di metodo nella scelta dei campioni di persone utilizzate nelle diverse prove. Questo infatti è uno degli aspetti di maggior difficoltà in calcoli di questo tipo e si deve anche ricordare che a esiti statistici positivi non corrisponde necessariamente la dimostrazione di un legame di causa-effetto certo tra gli eventi in gioco. Tornando a questo caso l'inquinamento statistico è dovuto al fatto che persone religiose e dedite alla preghiera potrebbero avere una maggior probabilità di condurre un regime di vita favorevole a un migliore stato di benessere fisico (meno stravizi ecc.). In questo caso quindi il legame di causa ed effetto non sarebbe tra pregare e salute, ma tra regime di vita e salute. Ovvero, se uno attua lo stesso regime ma senza pregare, ne guadagna in salute ugualmente. Sicuramente anche la corrispondenza tra religiosità e migliore regime di vita va verificato, ma non lo si può escludere a priori se si vuole arrivare un'interpretazione verosimile dei propri calcoli. Bisogna inoltre riuscire ad essere ragionevolmente sicuri di aver eliminato altre fonti di disturbo dei risultati, verificare se gli effetti sono stabili o transitori, ecc.

Il docente però descrive anche le relazioni di causa effetto accertate tra mente e corpo. Per accertate intendo il fatto che si conosce anche il perché della suddetto legame, e quindi non si tratta solo di una semplice correlazione statistica tra eventi. Si tratta delle malattie con caratteri psicosomatici come coliti, ipertensione e infarto miocardico che possono essere provocate, o comunque enfatizzate, da un forte stress emotivo. Senza dilungarmi troppo nelle spiegazioni fornite dal docente mi limito a riportare che questi fenomeni sono dovuti al fatto che le cellule nervose possono agire su quelle del sistema immunitario (linfociti, mastociti) tramite molecole prodotte dalle prime. Azione che può essere sia positiva che negativa. Non esiste però al momento un'analoga prova che generalizzi il concetto a situazioni meno estreme in cui si cerchi sempre un legame tra uno stato mentale "negativo" e una più alta possibilità di ammalarsi. Tutt'al più si può affermare che sembra che pensare positivo riduca la tendenza ad ammalarsi, ma se ci si ammala è ancora da vedere se l'atteggiamento mentale è in grado di influire realmente sulla guarigione. O meglio può farlo ma perché si seguono più accuratamente le cure mediche indicate in quanto non ci si scoraggia (ed ecco ancora l'inquinamento statistico). Inoltre anche questi studi devono essere ulteriormente affinati e approfonditi.

Nonostante il fatto di ritenermi concorde con quanto appena riportato, penso di poter aggiungere una piccola critica all'atteggiamento del suddetto docente che, in certi casi, è estendibile ad altre persone o gruppi che si dichiarano scettici a riguardo di questi presunti fenomeni. Il professore infatti avanza anche altri due interrogativi. Il primo dubbio riguarda il fatto che le preghiere non abbiano affatto limitato gli effetti nefasti di epidemie e pestilenze. Il secondo invece rivolge l'attenzione al fatto che molte persone depresse in realtà sono comunque longeve. Anche in questi casi ne trae ancora una conclusione, a mio avviso, corretta: i legami di causa ed effetto tra stato mentale e salute non sono certo così diretti e costanti come si potrebbe supporre. Ovvero, se questi fenomeni ci sono, non sempre si attivano e/o perché l'effetto finale avvenga devono concorrere diverse cause. Quindi ci possono essere anche un insieme di concause, tra le quali non appare lo stato psichico, ma che agiscono comunque sulla salute. Si potrebbe al limite discutere su come comparare correttamente l'effetto delle preghiere su una pestilenza, rispetto al caso in cui queste non vengano pronunciate, ma non è questo il punto che ora mi interessa mettere in luce. Voglio invece evidenziare che tutto questo non costituisce una prova che assolutamente questi fenomeni non esistono e quindi, quando conclude il suo articolo definendo queste teorie come bizzarre, ci vedo un atteggiamento non pienamente obbiettivo ed un po' prevenuto. In realtà non dice che le teorie bizzarre a cui si riferisce siano proprio quelle esposte nel resto del suo intervento, ma comunque da l'impressione che, consapevolmente o meno, sia questa la sua idea. Chiaramente è solo un ipotesi, non si può dare un giudizio sicuro di questo genere su una persona con così pochi elementi.

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Praña, Qi, Ki, Bioenergie

Nel sito http://www.io.org/~yuan/yan241.html ho trovato gli esiti di uno strano esperimento. L'indirizzo in questione l'ho trovato in Science, Skeptics and Yan Xin Qigong. Riporto alcune parti estratte dal sito stesso:

Radioactive elements were chosen as our experimental objects for the observation of the influence of external qi on radioactive decay rate.
………..
The decay of a radioactive element is a well defined statistical process. Any radioactive element has a specific decay constant, L, describing the probability of its decay or the decay rate :

L = - dN / Ndt

where L is the number of nuclei, and - dN is the number of nuclei decayed in a given time interval, dt. This decay constant is determined by the intrinsic properties of an atomic nucleus, and is not affected by any ordinary physical or chemical process such as high temperature, high pressure, high electromagnetic field, strong acid, or strong base. However the decay constant of a given radioactive nucleus can be influenced by the nuclear weak interaction force, one of the four known fundamental forces of the Universe
.......
To precisely detect any change in the nuclear decay ray of a radioactive element under the influence of external qi, three factors were considered while designing the experiment : the stability of the radioactive source under investigation, (i.e. a radioactive element with a long half-life and a steady decay rate), the stability and precision of the measurement system, and the reproducibility of the placement of the radioactive source during the experiment.
......
The maximum decrease was 1.35 % which was 7 times larger than the experimental uncertainty of 0.19 %.
.....
The maximum increase was 0.86 % which was 4.5 times higher than the experimental uncertainty
...............
ecc.

Inoltre, qualche anno fa, avevo letto su una rivista scientifica (purtroppo non ricordo quale) di un esperimento analogo compiuto in una università italiana (non ricordo nemmeno qual'era) compiuto con dei pranoterapeuti.

Tempo fa ho girato queste informazioni al CICAP, ma purtroppo nessuno mi ha risposto. Se qualcuno ha altre informazioni, sia scettiche che concordi con quanto sopra riportato, mi farebbe un grosso favore se me le potesse inviare: grecoton@tin.it.

Grazie J

Guaritori

Un amico di un mio amico aveva una grossa verruca sotto al tallone. Per due volte se l'è fatta bruciare (andando anche piuttosto a fondo) e entrambe le volte si è riformata. Deluso ha allora provato un guaritore Taoista di Rimini e dopo un po' di tempo la verruca ha finito di esistere. Tempo fa era venuta una verruca al piede anche al mio amico. Consigliato dall'altro è andato direttamente dal guaritore. Dopo qualche tempo, come da previsione, la verruca si è seccata ed è venuta via come una crosticina. Può capitare che le verruche possano guarire spontaneamente? E comunque questo è quello che può essere successo ai due ragazzi?

Personalmente ho avuto la possibilità di sentire il calore delle mani di un guaritore ad un paio di centimetri dalla mia pelle. Questo fenomeno si può effettivamente spiegare con il riscaldamento per attrito ottenuto dallo strofinio delle mani o, per chi non le strofinasse, dal controllo inconscio (per autosuggestione) della vasodilatazione dei capillari delle mani (con aumentato afflusso di sangue e quindi di calore)?

Occorre uno studio serio per rispondere a questi ed altri quesiti. Forse al CICAP lo hanno già fatto, ma purtroppo io non ne sono al corrente.

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E il CICAP non sbaglia mai?

Gli appartenenti a questo comitato sono esseri umani e quindi, come chiunque altro, sono soggetti ad errori, anche collettivi. In particolare mi viene in mente un caso particolare che mi pare abbastanza esplicativo, si tratta di quelle strane salite che sembrano comportarsi come delle discese. Esistono infatti alcune strade che, prese dal verso giusto, sembrano delle salite, ma se lasciamo dell'acqua o una biglia libere di muoversi queste risalgono verso l'alto. Il CICAP si occupò di questo strano fenomeno e le sue prime conclusioni vennero illustrate in una puntata di Super Quark.

Prima di tutto il servizio mostrava una serie di casi in cui illusioni ottiche (o d'interpretazione del nostro cervello) ci fanno vedere cose non vere. Ad esempio un statua opportunamente collocata, dal punto di vista prospettico, sembra nettamente più grande delle sue reali dimensioni. Quindi analizzava le possibilità di un effetto analogo per la strada presa in esame, come la pendenza del precedente tratto di strada, che poteva indurre questa illusione. Infine mostrava un prova oggettiva per dimostrare che in realtà si trattava di una discesa (mi sembra che solo un bambino, tra tutti gli intervistati, avesse pensato all'ipotesi di un'illusione ottica). La prova era eseguita con una semplice livella nella quale lo spostamento della bolla indicava appunto che la strada era in discesa.

Una prima critica la voglio rivolgere al seguente teorema: se un certo fenomeno, o un suo analogo, può essere riprodotto con un trucco o tramite un'ordinaria illusione (ad esempio ottica), allora quel fenomeno non può avere altre cause (paranormali, sovrannaturali o meno che siano). Ovviamente un teorema di questo tipo non è affatto vero, in quanto meccanismi diversi possono produrre uno stesso fenomeno e quindi bisogna verificare qual'è la vera causa. In ogni caso, quando si verifica che un fenomeno può essere spiegato anche con cause più normali, non bisogna neppure escludere queste e accettare solo l'ipotesi sovrannaturale come alcuni sono portati a fare.

Comunque, in questa prova, il CICAP ha anche eseguito la verifica oggettiva tramite la livella e quindi, questa mia critica, non è rivolta proprio a questo episodio, ma ad atteggiamenti simili che sono emersi in più occasioni. Magari non utilizzando questo teorema in modo così esplicito, ma lasciandolo comunque trasparire. Ad esempio se un prestigiatore riesce a riprodurre un fenomeno paranormale con un trucco allora tutti coloro che lo effettuano eseguono, consapevolmente o in buona fede, dei trucchi o espedienti affini. In realtà poi, chi utilizza questo teorema, integra il discorso con prove oggettive, quando è possibile. Ma se l'ascoltatore non ci riflette troppo può sembrargli che invece il teorema sia corretto. Oppure lo integrano con il fatto di non aver mai trovato una prova obiettiva a favore del sovrannaturale. Ma anche questa non è una prova assoluta, anche se deve far pendere pesantemente, se è proprio corretta, l'angolo della bilancia a favore dello scetticismo. Solo nel numero 58 di "Viaggio nella Scienza" del mitico Piero Angela ho trovato una dichiarazione esplicita in cui si evidenziava la non validità del suddetto teorema. Angela però metteva giustamente in guardia di usare questo ragionamento anche al contrario: ovvero di non accettare un fenomeno come paranormale fino a che non vengono eseguite verifiche oggettive di scienziati e soprattutto di prestigiatori. Quindi di controllo 'cieco' o 'doppio cieco'.

Comunque, tornando alle discese in salita, la mia vera obiezione al CICAP è su un altro punto, la verifica con la livella. Appena sentii questa spiegazione in TV mi venne subito spontaneamente in mente (e credo sia stato così anche per molti altri) che come prova che la strada fosse in realtà in discesa, e che non ci fossero altre strane cause, non aveva alcun valore. Infatti se la strada era realmente in salita e fossero state presenti delle anomalie gravitazionali o una misteriosa forza che tirava in su gli oggetti, queste avrebbero agito anche sul liquido interno alla livella tirandolo verso l'alto. Quindi la bolla sarebbe andata verso l'altro lato indicando appunto una discesa. Alcune persone hanno fatto notare questa scorrettezza di metodo e quindi sono state eseguite altre prove più rigorose che hanno confermato che si tratta realmente di una vera discesa. Non so se poi serviranno altre verifiche per scartare altre ipotesi. Quello che ora mi interessa sottolineare è la frettolosità e la leggerezza con cui si è portata una prova, palesemente insignificante, contro la possibilità di stranezze del fenomeno, addirittura in un programma televisivo che si basa sull'attenta e ponderata validità scientifica degli argomenti trattati. Questo mi induce il dubbio (penso che non si debba mai dubitare esclusivamente delle affermazioni provenienti solo da alcuni versanti) che il loro scetticismo non sia veramente aprioristico e che quindi anche in altri casi possano trovare spiegazioni scientifiche, magari all'apparenza molto convincenti, ma non perché queste siano la realtà, ma per provare che la loro tesi aprioristica è appunto comunque vera. E anche se poi correggono il tiro non è detto, a priori, che non continuino sempre secondo lo stesso impulso. Forse anche loro hanno a volte un atteggiamento fedeistico nelle loro idee e questo può condizionarli nei loro giudizi, anche inconsapevolmente. Come tutti gli uomini neppure loro sono del tutto padroni dei loro impulsi irrazionali (orgoglio compreso) e del bisogno di darsi delle risposte, magari anche non definitive o anche d'ammissione d'ignoranza sulle cause di un fenomeno, ma purché rientrino nei propri schemi. Con questo non voglio certo dire che sono inaffidabili, anzi lo sono sicuramente di più di coloro che si collocano su altri versanti. Voglio solo dire che anche le loro affermazioni vanno verificate e confrontate con opinioni divergenti dalle loro. Insomma, anche qui, se l'opposizione non ci fosse bisognerebbe crearla, e questo è valido per qualunque schieramento si propenda. E poi ascoltarsi reciprocamente.

Un altro dubbio mi sorge sulla cosiddetta "Donna Magnetica". Questa guaritrice ha mostrato due capacità: alzare sensibilmente e in modo misurabile la temperatura delle sue mani dopo averle sfregate tra loro, tenere appiccicate al palmo della mano aperta anche un paio di bottiglie piene d'acqua (legate una sotto l'altra). Il CICAP ha verificato, penso grazie ad un prestigiatore, che la donna non ricorreva a trucchi, o almeno non a quelli standard. Hanno poi ipotizzato che il calore lo riuscisse a produrre grazie all'abile sfregamento dei calli delle mani (affinato e ottimizzato con l'esperienza). Quando ho chiesto loro, via email, se avevano verificato tale ipotesi nella realtà ho ricevuto la risposta che non volevano farsi crescere i calli per provare. E, presumo, nemmeno avrebbero trovato qualcuno con mani callose disposto ad allenarsi abbastanza a lungo per ottenere la stessa efficienza. Al di là del senso volutamente ironico della risposta inviatami, non mi è comunque sembrato un atteggiamento molto scientifico. Soprattutto visto che, una volta tanto, c'è un fenomeno che ha un minimo di possibilità di essere perlomeno interessante, naturale o sovrannaturale che sia. Spero infatti che poi siano riusciti a fare delle prove più convincenti, non ho ancora ricevuto il numero della rivista "Scienza & Paranormale" in cui trattano l'argomento. Sarebbe interessante fare anche dei confronti, con qualcuno (se c'è) che non ha bisogno di sfregare le mani per riscaldarle, oppure sui tempi di strofinio e di durata del surplus di calore, e magari verificare anche se l'attrito prodotto è sufficiente a produrre l'innalzamento della temperatura misurato.

Sul potere appiccicoso la mail mi informava che volevano provare con qualche prodotto chimico per pulire bene la superficie della mano da qualche eventuale sostanza in grado di funzionare da collante. Avevano infatti verificato che tale capacità funzionava solo con oggetti lisci e anche in questo caso terminava di funzionare se le mani erano impolverate con del talco (mi pare). Anche questa volta facevano intuire, un po' indirettamente, nei loro discorsi che queste prove già confermano la normalità del fenomeno, mentre a me questo non mi sembra razionalmente sufficiente. Ovviamente al CICAP però non erano così sprovveduti e volevano fare anche la suddetta prova di pulizia, alla quale però la donna si è sottratta, a suo dire, per stanchezza. Questo può essere molto sospetto, ma non costituisce ancora una prova definitiva. Però non so come sia andata a finire questa storia.

Massimo Polidoro del CICAP ha avuto la bontà di leggere queste righe e mi ha inviato una mail di risposta, dove ha evidenziato anche un mio errore. Riporto di seguito le parti fondamentali:

Per quanto riguarda i vari punti da te sollevati, credo che in realtà ci si trovi più d'accordo di quanto sembri: purtroppo quando si va in tv o ci intervistano non si riesce mai ad avere il tempo o lo spazio per dire esattamente ciò che si pensa e così tutto viene banalizzato. Ma se ci segui su S&P (come mi sembra tu faccia) vedrai che in realtà noi siamo sempre aperti a nuove realtà ma - e questo è inevitabile - chiediamo prove convincenti e solide: se si tratta di credere ai fenomeni paranormali per fede, allora non ci sarebbe bisogno di scomodare la scienza.
Per quanto riguarda la salita in discesa l'unica sperimentazione condotta ''dal CICAP'' è quella pubblicata su S&P. L'esperimento della livella di SuperQuark lo hanno fatto i redattori di SuperQuark: non il CICAP (e penso abbiano scelto quel metodo perché televisivamente era più facile da spiegare, che non i calcoli fatti da Garlaschelli con il teodolite).
Sulla donna magnetica troverai il rapporto mio e di Garlaschelli sul n. 15; come vedrai, noi ci siamo messi a completa disposizione della signora Cutolo: disponibilità non ricambiata, purtroppo.

 

Ok, l'errore lo hanno fatto i componenti della redazione di SuperQuark e non quelli del CICAP. Comunque mi sembra che i due gruppi siano più o meno sulla stessa lunghezza d'onda (la trasmissione di Piero Angela "Indagine critica sulla parapsicologia" e il conseguente libro "Viaggio nel mondo del paranormale" hanno posto le basi per la nascita del CICAP, come scrive lo stesso Polidoro su S&P numero 21), e che forse, almeno inizialmente ed in linea di principio, anche i secondi potrebbero incorrere in errori di questo genere. Comunque utilizzare una spiegazione più semplice ma inesatta al posto di una più complessa ma precisa non mi sembra una gran buona idea. C'è sempre il modo di spiegare elementi anche piuttosto complessi in un modo più abbordabile ma corretto.

Altri, forse ancora più scettici (se possibile) dei componenti del CICAP, asseriscono che tutte queste prove sono un'inutile perdita di tempo e di denaro. Personalmente dissento profondamente da questa opinione. Prima di tutto sono utili proprio per smascherare truffatori o svegliare qualche illuso. Certamente questa opera di divulgazione dell'atteggiamento razionale può funzionare più che altro su persone che hanno ancora un atteggiamento non chiuso o troppo fedeistico, che hanno insomma ancora qualche dubbio. Ma è già meglio di niente. Inoltre non è il caso di scartare a priori un fenomeno solo perché alcuni lo chiamano paranormale. Potrebbe anche essere solo una nuova scoperta di qualcosa di naturale. Come quando c'era chi asseriva che gli elefanti potevano comunicare tra loro a una certa distanza e quindi venivano indicati come prova dell'esistenza della telepatia. Poi invece si è scoperto che usano gli infrasuoni (ovvero suoni a frequenze inferiori ai 20Hz) che permettono di coprire lunghe distanze e che noi non possiamo sentire. È sempre meglio controllare.

D'altronde nell'ambiente scientifico si sono verificati più di una volta scetticismi aprioristici divulgati, a volte, con toni canzonatori o anche con prese di posizione molto dure. Ad esempio il fisiologo Pierre Pochet, parlando di Louis Pasteur disse (tratto da Newton n°3): "È una ridicola invenzione. Se i batteri esistessero, finirebbero per formare davanti a noi una fitta nebbia". Un quotidiano arrivò anche a scrivere che Pasteur nascondeva i cadaveri di coloro che erano morti a causa delle sue vaccinazioni. Ok, ok ancora oggi c'è chi critica aspramente l'uso delle vaccinazioni, ma non nella comunità scientifica di cui sto scrivendo ora. Stesso discorso per le teorie di Albert Einstein che a sua volta, se non ricordo male, non accettava il fatto che la luce può comportarsi, a secondo dei casi, come un'onda elettromagnetica o come corpuscoli (fotoni). Ma tornando alle sue teorie ho letto su Newton (n° 2) che prima di lui gli altri scienziati non erano riusciti ad arrivare alle sue stesse conclusioni per un problema psicologico, ovvero non riuscivano ad abbandonare o superare idee profondamente radicate. Questo è un problema che riguarda tutti, specie se non si è più giovanissimi. Con l'età si tende a cristallizzarsi sulle proprie opinioni. Però bisogna dire un'altra cosa. Quando un nuovo fenomeno o una nuova teoria sono risultati veri alla prova dei fatti, prima o poi anche gli ambienti più scettici del mondo scientifico si sono ricreduti. E ormai ne è passato di tempo da quando circolano le teorie sul paranormale e gli scienziati hanno iniziato a studiarli. Eppure, nonostante che le verifiche non siano, in generale, così impossibili da praticare, non è emersa una prova che abbia convinto gli scettici. Certamente si può obiettare che, a differenza di altre scoperte, quelle eventuali sul paranormale si discostano troppo dal pensiero scientifico perché tutti gli scienziati possano accettarle. Ma questa considerazione non mi sembra molto veritiera in quanto diversi scienziati, meno scettici (o anche affatto), hanno creato teorie per questi fenomeni che rientrano nelle metodologie della scienza. Il problema è che sono solo teorie, mentre pare che manchino le prove. Dico "pare" perché c'è appunto quel piccolo punto interrogativo sollevato da questo intero paragrafo per cui penso che per ora valga ancora la pena di ascoltare entrambe le campane.

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Casi inspiegabili

In una puntata del '97 del programma Misteri si era parlato degli effetti prodigiosi dei miracoli. Tra gli ospiti comparivano il prof. Riccardo Luccio, medico ordinario di Tecniche di ricerca psicologica e analisi dati e direttore del Dipartimento di psicologia dell’Università di Trieste, il cardinale Ersilio Tonini e l’abate Renè Laurentin, conosciuto mariologo. Il caso, a mio avviso, più interessante riguardava una donna che non poteva più camminare per un problema ad una gamba alla qualche mancava anche qualche centimetro di osso. La donna ha poi raccontato di essersi recata a Lourdes dove, ad un certo momento, ha percepito un fremito dopo il quale riusciva a muovere leggermente la gamba. Tornata a casa le fu tolto il gesso che portava e lei riprese a camminare quasi normalmente. Inoltre risultò che la parte di osso mancante era invece "tornato" al suo posto. Il tutto risultava anche certificato da lastre che provano l'evento e dalle testimonianze dei dottori. Persino l'esponente del CICAP presente in studio ammise di non conoscere una spiegazione del fenomeno.

Uno dei medici preposto ai controlli per il Vaticano per i miracoli aveva anche affermato che eventi di tale tipo sono numerosi e rapidi (in un'ora) come quello ho appena descritto e che avvengono sempre dopo sincere preghiere. L'abate francese poi aggiungeva che in qualche raro caso interviene prima Dio e poi arriva anche la fede.

Alcune considerazioni sono, a questo punto, d'obbligo. La prima riguarda il CICAP. Spesso, in passato, alcuni suoi componenti avevano asserito che il sovrannaturale non esiste perché per tutti i fenomeni di cui erano venuti a conoscenza era stata trovata una spiegazione razionale. Forse non si erano ancora imbattuti in casi come questo. Di seguito hanno formulato meglio questo teorema dicendo che in tutti i numerosi casi in cui era stato possibile eseguire una verifica (ripetendo la prova sotto il loro controllo) era stata trovata una spiegazione. A questo punto il suddetto miracolo non è più così in antitesi con la loro tesi, per quanto potesse essere, forse, ancora discutibile. Comunque i membri del CICAP potrebbero anche ribattere che all'inizio la loro affermazione era meno completa perché davano per scontato l'ulteriore precisazione, o perché non gli davano mai molto tempo per esprimere la loro opinione. Comunque anche questo può far nascere qualche sospetto, però da verificare meglio, su un loro eventuale atteggiamento di rifiuto a priori.

Una seconda considerazione, estendibile anche ad altre guarigioni miracolose provocate da guaritori, mi porta a riflettere sul fatto che anche nella medicina scientifica c'è una discreta letteratura di guarigioni spontanee di cui non si conosce bene, o affatto, il funzionamento. Forse sono solo normali capacità biologiche di recupero del nostro organismo. Inoltre, secondo i dottori, non è che le percentuali di questi "miracoli" siano più alte tra chi si reca i particolari luoghi di culto o da guaritori. Se le associazioni favorevoli al paranormale non si fidano delle statistiche di questi medici dovrebbero provare a rifarle e poi confrontarsi nuovamente con gli scettici, per affinare questa ricerca a passi successivi. È troppo facile dire "non ci credo" e poi non fare delle verifiche o non confrontarsi con altri. Si può inoltre obiettare che anche nei casi che non sono collegabili ne alla fede ne all'intervento di guaritori, per qualche motivi imperscrutabile è avvenuto un fenomeno paranormale. Ma ci sono ancora tante cose, razionali, che la scienza non conosce sul corpo umano, che per fare una affermazione come questa e crederci desidererei prove più solide.

Comunque sarei curioso di vedere anche delle contro verifiche e un dibattito serio (non come quello, quasi unidirezionale, della trasmissione).

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E se i membri del CICAP fossero gli uomini in nero?

C'è però anche una raccapricciante ipotesi assiduamente difesa dai sostenitori del Paranormale e soprattutto degli Ufo. Si tratta dell'esistenza di un complotto internazionale, generalmente orchestrato da organizzazioni ben occultate o dai servizi segreti militari, atto a sviare la popolazione sulla presa di coscienza di certi fenomeni che potrebbero ledere in qualche modo all'attuale ordine costituito e agli interessi di potere ed economici ad esso collegati. Si tratta appunto degli "Uomini in Nero" protagonisti del recente omonimo film (qui erano buoni) e apparsi più volte nei fumetti di "Martin Mystère". In quest'ottica i diversi comitati di scettici potrebbero essere affiliati a queste organizzazioni e lavorare per smontare ogni possibile prova, anche reale, su fenomeni di cui tutti noi dobbiamo il più possibile restare all'oscuro. Oppure potrebbero non essere direttamente connessi a questi uomini in nero ma, involontariamente, e per sincero scetticismo ne faciliterebbero il lavoro.

Personalmente ritengo improbabile che sarebbero riusciti per tanti anni a fare in modo che per tali fenomeni, a quanto pare relativamente frequenti, non emergesse almeno una prova oggettiva, razionale e scientifica inconfutabile. Prima o poi sarebbe trapelato qualcosa, come per molti altri segreti. Certamente non tutti i segreti, neppure del passato, sono venuti alla luce, ma i fenomeni paranormali sarebbero troppo facilmente ripetibili da diverse persone per riuscire a nascondere altrettanto bene una simile realtà. Così come sono numerosi gli avvistamenti Ufo. Qualcuno però potrebbe ipotizzare che effettivamente molti di questi strani fenomeni sono effettivamente truffe ed illusioni, mentre quelli reali sono veramente molto rari e quindi facilmente occultabili o sminuibili, ridicolizzabili. Oppure possono essere accantonati perché non è più possibile, per qualche motivo, verificarne la veridicità. Non posso provare che non sia proprio così, come chi invece la pensa proprio in questo modo non può a sua volta provare la sua tesi. Quindi in mancanza di prove in merito a questa possibilità preferisco restare con i piedi per terra, almeno fino a che non si dimostra il contrario.

In definitiva tendo quindi ad assumere un atteggiamento scettico abbastanza vicino, ad esempio, a quello del CICAP, che ha comunque il grande merito di farci aprire gli occhi sugli imbroglioni e sulle nostre illusioni. Ma, visti i miei stessi dubbi sull'atteggiamento dei suoi membri, cerco di non scartare tutto il sovrannaturale (o naturale che sia) a priori e non considero affatto il discorso chiuso e ascolto ambo le parti. Però, come ho già detto, fino a che non ci sono prove forti…..

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La mia posizione è davvero neutrale ed equilibrata?

Il mio obiettivo è quello di tendere alla verità. Per questo motivo presto ascolto sia ai sostenitori di una teoria che a chi si dichiara scettico o anche totalmente contrario, in modo di cercare di valutare il più obiettivamente possibile tutte le informazioni e le critiche che i due schieramenti si scambiano reciprocamente e ripetutamente. Provo inoltre a non farmi sopraffare dall'impulso di arrivare ad una risposta conclusiva, o temporaneamente conclusiva, e posso quindi accettare la possibilità di non sapere "il perché delle cose" su di un argomento che mi appassiona. Qualora giungo ad una conclusione cerco poi di non legarmi ad essa definitivamente in modo da poter accettare di essermi sbagliato, se mi si presentano argomentazioni sufficientemente valide. In definitiva provo a non trasformare neppure il mio atteggiamento in una "fede".

Ma sono veramente così al di sopra delle parti? E cosa mi assicura di essere veramente obbiettivo nelle mie analisi e nei miei giudizi, magari anche sui miei stessi errori? Ovviamente non posso certo credermi sicuro della mia posizione, semmai posso essere sicuro di non riuscire ad essere così puramente razionale. Posso però tutt'al più cercare sinceramente di tendere verso un simile atteggiamento.

Leggendo queste mie righe si può facilmente notare, anche se non lo avessi scritto espressamente, che in realtà mi piacerebbe molto che almeno qualcuno di questi fenomeni, sovrannaturali o meno che siano, fossero reali. Di conseguenza la mia presunta neutralità inizia subito a vacillare pesantemente. Anche il fatto di esserne consapevole e di accettarlo non mi mette al riparo, o almeno non sempre, da prese di posizione non propriamente razionali. Quindi, anche nel riesaminare alcune mie conclusioni eventualmente errate, potrei non essere, inconsapevolmente, così sinceramente aperto come mi auspico.

Come superare questo scoglio? Non mi sembra superabile. Non resta che continuare a cercare, ascoltare cercando realmente di capire chi non concorda con noi, parlare, riflettere. O magari il contrario, solo guardare senza alcuno sforzo, senza filtrare quello che percepiamo attraverso i nostri pregiudizi. Oppure, meglio ancora, in entrambe i modi.

Comunque se avessi avuto la fortuna di lavorare nel CICAP, dopo aver visto numerosi casi rivelatesi come fenomeni non paranormali o peggio come truffe, probabilmente ora avrei assunto anch'io un atteggiamento di scetticismo pregiudiziale.

Per chi fosse interessato ai trabocchetti in cui la nostra mente può cadere e ad alcuni spunti su come utilizzarla al meglio c'è un libro piuttosto interessante per non esperti, come me, del settore: "L'arte di pensare" di Alberto Oliviero, docente di Psicobiologia all'Università di Roma "La Sapienza", della Rizzoli. Certamente non basta solo un libro per migliorare il nostro modo di pensare, ma può essere un buono spunto ed uno stimolo interessante. Inoltre nella bibliografia sono indicati molti altri testi adatti ad approfondire l'argomento.

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Un piccolo esperimento per divertirsi

A scanso di equivoci dico subito che tramite questa prova non intendo dimostrare nulla.

Forse conoscerete già quel gioco in cui si prende una banconota nuova (da 1.000£ fino a 10.000£ vanno bene) e, poco dopo averla distesa lungo il palmo della mano, la si vede piegare mentre i due lati corti si innalzano. Ma si può fare anche di meglio. Piegate leggermente la banconota in modo che possa restare in piedi su uno dei due lati più lunghi. Quindi avvicinatele il palmo dal lato in cui la piegatura ha creato un angolo ottuso, ma senza toccarla, ad una distanza di un centimetro circa. Dopo un po' la banconota tenderà a chiudersi come prima.

Il fenomeno non è paranormale. Se lo ripetete ponendo la banconota sopra il vapore acqueo proveniente da un pentolino opportunamente riscaldato otterrete lo stesso effetto. La faccia inumidita della carta si dilata, mentre l'altra no. La differenza delle dimensioni tra i due lati fa piegare la banconota.

Per ora è tutto. Scusate l'incompletezza di queste disquisizioni e le eventuali inesattezze o imprecisioni. Anzi, quando trovate qualche errore, se non vi dispiace, avvisatemi (grecoton@tin.it). Grazie.

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Data dell'ultimo aggiornamento: 27/12/1997